Segnali Periodici e Aperiodici
Un segnale periodico è un segnale i cui valori si ripetono a intervalli regolari di tempo. Tali intervalli sono multipli di una quantità che prende il nome di periodo fondamentale del segnale.
Analogamente, un segnale aperiodico è un segnale per cui tale proprietà non è verificata.
Una particolare classe di segnali periodici è composta dai segnali sinusoidali che costituiscono uno strumento fondamentale nell'analisi in frequenza dei sistemi.
In questa lezione vedremo i concetti fondamentali riguardanti i segnali periodici. Vedremo quali sono le condizioni da rispettare affinché un segnale sia periodico o meno.
Infine, vedremo quando combinando segnali periodici tra di loro è possibile ancora ottenere un segnale periodico.
Segnali Periodici
Un segnale periodico è un segnale i cui valori si ripetono ciclicamente, trascorso un intervallo di tempo. Si pensi al caso di una sinusoide:
Il segnale sinusoidale assume gli stessi valori ogniqualvolta trascorre un intervallo di tempo pari all'inverso della sua frequenza
In generale, affinchè un qualunque segnale
Segnale Periodico
Un qualunque segnale
- Il segnale ha supporto infinito, ossia esso è definito per tutti i possibili valori di
.t \in \mathbb{R} - Deve esistere un valore reale
, tale per cui:T_0
Banalmente, invece, un segnale aperiodico viene definito come un segnale non periodico:
Segnale Aperiodico
Un qualunque segnale
La prima osservazione da fare è che i segnali periodici hanno supporto infinito, pertanto non sono realizzabili nella realtà. Tuttavia essi ci consentono di modellare segnali reali con maggiore semplicità. Inoltre, i segnali sinusoidali sono di importanza fondamentale nell'analisi della risposta in frequenza di un sistema, come vedremo nei capitoli successivi.
La seconda osservazione è che non esistono segnali periodici a supporto finito. Infatti l'unico segnale a supporto finito, ossia che valga zero al di fuori di un intervallo, che allo stesso tempo è anche periodico è esclusivamente il segnale nullo:
Infine, un'ultima osservazione sui segnali costanti (spesso chiamati segnali DC, da Direct Current come vengono chiamati in ambito elettronico). Prendiamo un segnale costante di questo tipo:
Questo segnale vale
Il motivo è semplice. A prima vista sembrerebbe che possiamo scegliere come periodo fondamentale un qualunque valore reale positivo. Tuttavia, un segnale costante può essere anche definito come una sinusoide a frequenza nulla (e ciò torna utile nell'analisi di Fourier). Infatti possiamo riscrivere il segnale nell'espressione
Quindi la frequenza di questa sinusoide è pari a zero. Ma, volendo calcolare il periodo fondamentale di questa sinusoide otteniamo:
Ossia una divisione per zero! Pertanto, in tal caso il periodo fondamentale è indeterminato.
Esempio 1
Proviamo a determinare il periodo fondamentale del seguente segnale:
Si tratta di un segnale sinusoidale con una fase iniziale
La fase iniziale non incide sul periodo fondamentale. La pulsazione è pari ad 1 radiante al secondo:
Sfruttando la relazione che c'è tra pulsazione, o frequenza angolare, ed il periodo di una sinusoide otteniamo:
Quindi, il periodo fondamentale è di
Esempio 2
Supponiamo di avere un segnale
Vogliamo verificare se il seguente segnale sia periodico o meno:
dove
Osserviamo, come prima cosa, che il segnale
Per quanto riguarda la seconda condizione, basta osservare che aggiungere una costante ad un segnale già periodico non ne modifica la periodicità. Infatti, scegliendo un numero intero
Quindi anche il segnale
Combinazione lineare di Segnali Periodici
Proviamo a considerare, adesso, la combinazione lineare di due segnali periodici.
Dati i seguenti elementi:
Consideriamo il segnale
Vogliamo stabilire se il segnale
Se prendiamo singolarmente i due addendi,
Lo stesso vale per il secondo addendo:
Moltiplicare un segnale periodico per una costante, infatti, non ne altera la periodicità.
Rimane, adesso, da capire se la somma dei due sia ancora un segnale periodico.
La condizione da soddisfare è che il rapporto tra i due periodi fondamentali,
Dove
Sfruttando la relazione trovata possiamo scrivere:
Quindi, se viene rispettata questa condizione, il segnale
Il segnale
Ricapitolando:
Periodicità della combinazione lineare di due segnali periodici
Sia
Sia
Il segnale risultante
In tal caso il periodo fondamentale di
Estensione al caso di più di due segnali
Il ragionamento fatto sopra per una combinazione lineare di due segnali, può essere esteso al caso di
In tal caso, infatti, basta raggruppare i segnali a due a due e studiarne le combinazioni.
Proviamo con un esempio. Supponiamo di avere tre segnali con tre periodi fondamentali diversi:
Vogliamo verificare se il segnale
Raggruppiamo dapprima i segnali
Definiamo
Questo segnale è periodico se e soltanto se:
Nel caso in cui questa condizione è rispettata, il segnale
A questo punto abbiamo ricondotto il segnale
Dunque possiamo adesso confrontare i periodi di
Nel caso in cui tale rapporto è un numero razionale, il segnale
In sintesi
In questa lezione abbiamo introdotto la possibilità di classificare un segnale come periodico o come aperiodico.
Un segnale periodico, in particolare, ha la peculiarità che i propri valori si ripetono ad intervalli regolari multipli di un periodo fondamentale
Affinchè sia periodico, un segnale deve soddisfare due condizioni:
- Il suo supporto deve essere infinito
- Deve esistere un periodo fondamentale,
, tale per cui i valori del segnale si ripetono trascorsi multipli del periodo stesso.T_0 \in \mathbb{R}
Un particolare tipo di segnale periodico sono le sinusoidi che rivestono grande importanza nell'analisi in frequenza dei sistemi.
Abbiamo, inoltre, visto che aggiungere una costante ad un segnale periodico oppure moltiplicare un segnale periodico per una costante non modifica il periodo fondamentale e non ne altera la periodicità.
Infine, abbiamo visto come una combinazione lineare di due segnali periodici continua ad essere un segnale periodico se e soltanto se il rapporto tra i periodi fondamentali è un numero razionale.