Monomi
I monomi sono le espressioni matematiche letterali più semplici che è possibile scrivere. A partire da essi è possibile costruire espressioni più complesse.
Di base, un monomio è composto dal prodotto di un coefficiente, ossia un numero, ed una serie di potenze di variabili letterali con esponente naturale, che prende il nome di parte letterale.
Questa lezione funge da punto di partenza per introdurre i concetti fondamentali sui monomi necessari per poter studiare, successivamente, le operazioni che è possibile effettuare su di essi. In particolare vedremo cos'è la forma normale di un monomio. Vedremo come confrontare due monomi tra di loro introducendo i concetti di monomi simili, monomi uguali e monomi opposti.
Definiremo, inoltre, un'altra importante proprietà dei monomi: il grado di un monomio.
Tutti questi concetti ci ritorneranno utili nelle prossime lezioni in cui vedremo come lavorare ed operare con i monomi.
Che cos'è un monomio
Un monomio è un'espressione matematica composta dal prodotto di fattori che possono essere sia numerici che letterali. Essi rappresentano le espressioni letterali più semplici che è possibile scrivere.
Monomio
Un monomio è un'espressione letterale in cui compaiono esclusivamente moltiplicazioni tra numeri e potenze di variabili letterali con esponente appartenente all'insieme dei numeri naturali, compreso lo zero.
La conseguenza della definizione di sopra è che affinché un'espressione possa essere considerata un monomio, deve accadere che essa rispetti due requisiti:
- L'espressione deve contenere esclusivamente moltiplicazioni.
- I fattori letterali possono comparire esclusivamente come potenze con esponente naturale compreso lo zero.
Esempi di monomi
Vediamo qualche esempio di monomio:
In questo caso abbiamo la parte numerica,
Anche in questo caso abbiamo un monomio in cui la parte numerica è pari a
Sebbene la frazione possa ingannare, anche in questo caso siamo di fronte ad un monomio. Infatti
Infatti,
Altro esempio interessante è il seguente:
A prima vista può non sembrare un monomio in quanto compare un'addizione. Tuttavia, dato che l'addizione è tra due numeri, possiamo ricondurla ad un monomio in quanto può essere sostituita dal suo risultato:
Di seguito sono riportati altri esempi di espressioni che sono monomi:
I Numeri sono monomi
Dalla definizione di monomio consegue che anche la seguente espressione è un monomio:
Infatti, l'espressione di sopra può essere riscritta come:
che vale sempre
che, analogamente, vale sempre
In poche parole, qualunque numero può essere visto come un monomio. Questo perché lo possiamo sempre riscrivere come prodotto del numero stesso per potenze di variabili letterali con esponente pari a zero.
Monomio nullo
Dato che qualunque numero può essere considerato come un monomio, ne consegue che anche lo zero è un monomio e, in particolare, lo zero prende il nome di monomio nullo.
Monomio Nullo
Lo zero,
Esempi di espressioni che non sono monomi
Vediamo, adesso, qualche esempio di espressioni che non sono monomi:
In questo caso abbiamo che tra le variabili
In questo caso, è presente una potenza di una variabile con esponente pari a
Di seguito, vediamo altri esempi di espressioni che non sono monomi:
Forma normale di un monomio
Lavorando con i monomi risulta utile, nella maggior parte dei casi, riportarli in forma normale:
Forma normale di un monomio
Un monomio risulta essere ridotto in forma normale quando è scritto come prodotto di un solo numero e una o più potenze di variabili letterali con basi differenti.
Vediamo degli esempi di monomi in forma normale:
-
è in forma normale in quanto le potenze letterali che appaiono in esso hanno basi differenti: e . Inoltre, appare un solo fattore numerico. -
è in forma normale. -
è in forma normale.
Adesso, invece, vediamo degli esempi di monomi non in forma normale:
-
non è in forma normale. Infatti appaiono due fattori numerici. -
non è in forma normale. La variabile letterale appare due volte.
Ridurre un monomio in forma normale
Per ridurre in forma normale un monomio è sufficiente sfruttare le tre proprietà di seguito:
- La proprietà commutativa della moltiplicazione
- La proprietà associativa della moltiplicazione
- La prima proprietà delle potenze:
Per comprendere meglio, vediamo un esempio. Prendiamo il seguente monomio:
Osserviamo che non è in forma normale in quanto appaiono due fattori numerici e più potenze letterali con la stessa base.
Per prima cosa sfruttiamo la proprietà commutativa della moltiplicazione, in altri termini cambiamo l'ordine dei fattori, raggruppando i fattori numerici e le potenze letterali con la stessa base tra di loro:
Successivamente applichiamo la proprietà associativa della moltiplicazione, moltiplicando tra loro i fattori numerici e le potenze con stessa base:
Infine, utilizziamo la prima proprietà delle potenze. Sostituiamo, cioè, al prodotto di potenze con la stessa base la potenza avente come esponente la somma degli esponenti:
Coefficiente e parte letterale di un monomio
Quando un monomio è in forma normale, il suo coefficiente è la parte numerica:
Coefficiente di un monomio
Per un monomio ridotto in forma normale si definisce coefficiente il suo fattore numerico comprensivo di segno.
Inoltre, quando si scrivono monomi, nel caso in cui il coefficiente è pari a
- Invece di scrivere
si scrive - Invece di scrivere
si scrive
Viceversa, l'insieme delle potenze delle variabili letterali prende il nome di parte letterale:
Parte letterale di un monomio
Per un monomio ridotto in forma normale si definisce parte letterale il prodotto delle sue potenze di variabili letterali.
Vediamo qualche esempio:
-
: in questo caso è il coefficiente mentre è la parte letterale. -
: in questo caso è il coefficiente mentre è la parte letterale. -
: in questo caso è il coefficiente mentre è la parte letterale.
Da questo momento in poi, quando parleremo di monomi intenderemo sempre monomi già in forma normale.
Monomi simili, uguali e opposti
Prima di poter studiare le operazioni che è possibile effettuare sui monomi è molto importante sapere come confrontare due o più monomi tra di loro.
Per questo motivo iniziamo con la definizione di monomi simili:
Monomi simili
Dati due monomi qualunque in forma normale, essi si dicono simili se hanno la stessa parte letterale. Viceversa, se hanno parte letterale diversa essi si dicono monomi non simili.
Come si può osservare dalla definizione, il fatto che due monomi siano simili è indipendente dal coefficiente. Vediamo qualche esempio:
-
e sono due monomi simili in quanto la loro parte letterale è identica: -
e sono due monomi simili in quanto la loro parte letterale è identica: -
e non sono monomi simili: le loro parti letterali differiscono:
Quando due monomi simili hanno anche il coefficiente uguale essi sono monomi uguali:
Monomi uguali
Dati due monomi qualunque in forma normale, essi si dicono uguali se hanno la stessa parte letterale e uguale coefficiente.
Vediamo qualche esempio:
-
e sono due monomi simili in quanto la loro parte letterale è identica ma non sono due monomi uguali in quanto hanno coefficiente diverso. -
Viceversa
e sono due monomi simili in quanto la loro parte letterale è identica e sono anche due monomi uguali in quanto hanno lo stesso coefficiente.
Analogamente possiamo definire i monomi opposti:
Monomi opposti
Dati due monomi qualunque in forma normale, essi si dicono opposti se hanno la stessa parte letterale e coefficienti uguali in valore assoluto ma opposti in segno.
Ad esempio
Grado di un monomio
Concludiamo questa lezione introduttiva sui monomi introducendo il concetto di grado di un monomio. In particolare esistono due concetti di grado ed entrambe si applicano solo al caso di monomi in forma normale:
Grado di un monomio rispetto ad una lettera
Dato un monomio in forma normale, il suo grado rispetto ad una lettera è pari all'esponente con cui la lettera appare nel monomio.
Grado (complessivo) di un monomio
Dato un monomio in forma normale, il suo grado, detto anche grado complessivo è pari alla somma di tutti i gradi rispetto alle lettere che lo compongono.
Per meglio chiarire il concetto, vediamo qualche esempio. Prendiamo il seguente monomio in forma normale:
Questo monomio ha grado 2 rispetto alla lettera
Vediamo qualche altro esempio:
Monomio | Grado rispetto ad |
Grado rispetto ad |
Grado |
---|---|---|---|
2 | 3 | 5 | |
1 | 4 | 5 | |
2 | 0 | 2 | |
0 | 4 | 4 | |
9 | 0 | 0 | 0 |
Degli esempi di sopra, alcuni sono particolarmente interessanti:
-
ha grado 2 rispetto ad . Rispetto a , invece, ha grado 0. Questo perché, anche se non compare, il monomio può essere riscritto come . -
in quanto numero è a tutti gli effetti un monomio. Il suo grado è, però, pari a 0 rispetto a qualunque lettera. Pertanto, il suo grado complessivo è zero.
Da questo ultimo esempio ne deduciamo che qualunque numero è un monomio di grado zero sia complessivo che rispetto a qualunque lettera.
Caso a parte è il numero 0 o monomio nullo:
Grado del monomio nullo
Allo zero,
In sintesi
Questa lezione è stata utile per introdurre i concetti fondamentali sui monomi.
Abbiamo visto cosa è un monomio e qual è la forma normale di un monomio e come è possibile ridurre in forma normale un qualunque monomio sfruttando le proprietà delle moltiplicazioni e delle potenze. Da qui abbiamo dato la definizione di coefficiente di un monomio e parte letterale di un monomio.
A partire dalla forma normale, abbiamo visto come confrontare due monomi tra di loro introducendo i concetti di monomi simili, monomi uguali e monomi opposti.
Infine, in questa lezione abbiamo parlato del grado di un monomio. In particolare, sia del grado di un monomio rispetto ad una lettera sia del grado complessivo di un monomio.
Tutti questi concetti sono propedeutici per poter affrontare lo studio delle operazioni sui monomi che vedremo nelle prossima lezione.