Le Leggi di Kirchhoff
In fisica, le leggi di Kirchhoff sono una coppia di leggi complementari che descrivono il comportamento elettrico dei circuiti composti da interconnessioni di elementi.
Queste leggi prendono il nome dal fisico Gustav Robert Kirchhoff che le formulò tra il 1845 e il 1847. Insieme, tali leggi forniscono le basi per l'analisi dei circuiti elettrici e delle reti elettriche.
La Prima Legge di Kirchhoff stabilisce che la somma algebrica delle correnti entranti in un nodo è uguale alla somma algebrica delle correnti uscenti da esso. Essa prende anche il nome di Legge di Kirchhoff delle Correnti o, più sinteticamente, LKC.
La Seconda Legge di Kirchhoff stabilisce che la somma algebrica delle tensioni ai capi dei rami che compongono una maglia del circuito è sempre nulla. Essa viene anche chiamata Legge di Kirchhoff delle Tensioni o, più brevemente, LKT.
Queste leggi possono essere utilizzate per calcolare le grandezze che entrano in gioco in un circuito. Avendo studiato, nella lezione precedente i concetti di topologia dei circuiti: Nodi, Rami e Maglie, possiamo ora studiare queste leggi nel dettaglio.
Legge di Kirchhoff delle Correnti
Adesso che conosciamo i principali concetti topologici dei circuiti, possiamo introdurre la prima legge di Kirchhoff, detta anche Legge di Kirchhoff delle Correnti o, più sinteticamente, LKC:
Legge di Kirchhoff delle Correnti o LKC
La somma algebrica delle correnti entranti in un nodo è sempre nulla in qualunque istante.
Proviamo considerare l'esempio nella figura che segue:
In questo caso abbiamo che nel nodo
Allo stesso modo, dato che l'equazione in questione è omogenea, ossia uguale a 0, possiamo anche invertire i segni:
Per cui la prima legge di Kirchhoff si può anche esprimere dicendo che la somma algebrica delle correnti uscenti da un nodo è sempre nulla in qualunque istante.
Possiamo esprimere la LKC in maniera sintetica in questo modo:
dove
In base alla LKC i versi delle correnti possono essere scelti in maniera arbitraria. Nel senso che si può decidere di dare il segno positivo alle correnti entranti e quello negativo a quelle uscenti o viceversa. Tali versi sono da considerarsi di riferimento. I versi effettivi saranno noti soltanto quando avremo calcolato gli effettivi valori numerici delle correnti in questione.
Per meglio chiarire quest'ultima affermazione, proviamo a risolvere un esempio.
Prendiamo il nodo della figura che segue.
Il nodo
Le due correnti
Per quanto riguarda
Notate che le quattro correnti sono indicate con una lettera maiuscola "
Detto questo, applichiamo la prima legge di Kirchhoff. Per cui la somma algebrica delle quattro correnti deve essere pari a zero:
Usando la LKC abbiamo trovato il valore della corrente
Dimostrazione della Legge di Kirchhoff delle Correnti
La Legge di Kirchhoff delle Correnti, o LKC, deriva direttamente dal Principio della conservazione della carica. La dimostrazione di questa legge è abbastanza semplice.
Supponiamo che un insieme di
Ricordando che la variazione totale della carica del nodo,
e ricordando che la variazione di carica dovuta alle singole correnti vale:
possiamo integrare ambo i lati dell'equazione
Tuttavia, dal principio di conservazione della carica risulta che la somma algebrica delle variazioni di carica in qualunque istante al nodo
E in questo modo abbiamo confermato la validità della Legge di Kirchhoff delle Correnti.
Legge di Kirchhoff delle correnti per le superfici chiuse
Nell'enunciare la prima legge di Kirchhoff abbiamo parlato di nodi, cioè la somma algebrica delle correnti entranti in un nodo è sempre pari a zero.
Tuttavia, la LKC può essere estesa anche al caso di superfici chiuse. Del resto un nodo può essere considerato come una superficie chiusa ridotta ad un singolo punto.
Legge di Kirchhoff delle Correnti per le superfici chiuse
La somma algebrica delle correnti che attraversano una superficie chiusa è sempre nulla in qualunque istante.
Dato che negli schematici i circuiti sono rappresentati su di un piano, ogni superficie chiusa diventa una linea chiusa.
Osserviamo l'esempio che segue:
In questo esempio la superficie chiusa è rappresentata dalla linea tratteggiata. In essa entrano le correnti
Sempre nell'esempio, le correnti interne alla superficie,
Prima legge di Kirchhoff e elementi circuitali
La legge di Kirchhoff delle correnti ha delle importanti conseguenze sugli elementi circuitali. Se, infatti, consideriamo gli elementi circuitali come superfici chiuse, la LKC impone dei vincoli sulle correnti che entrano o escono dagli elementi.
Partiamo dal caso più semplice: un bipolo. Consideriamo il bipolo nella figura seguente:
Come potete osservare, sul bipolo agiscono due correnti:
Ossia, la corrente entrante nel bipolo è uguale a quella uscente. Espresso in altri termini, in qualunque istante se una corrente entra in uno dei morsetti di un bipolo, dall'altro morsetto esce una corrente uguale.
Legge di Kirchhoff delle Correnti applicata ai Bipoli
In qualunque istante, la corrente che entra in un bipolo da un morsetto è uguale alla corrente uscente dall'altro morsetto.
Questo risultato può essere generalizzato anche ad elementi con più morsetti. Prendiamo ad esempio il tripolo nella figura che segue:
Su questo tripolo agiscono tre correnti: le correnti entranti
Analogamente, lo stesso ragionamento può essere applicato anche ai quadripoli e agli elementi circuitali con più terminali.
Legge di Kirchhoff delle Correnti applicata agli Elementi Circuitali
In qualunque istante, la somma algebrica delle correnti entranti in un elemento circuitale deve essere pari alla somma algebrica delle correnti uscenti dall'elemento.
Un'altra importante conseguenza della LKC riguarda gli elementi circuitali con uno o più terminali flottanti.
Terminale Flottante
Un Terminale Flottante è un terminale di un elemento circuitale che non è collegato a nessun altro elemento. Attraverso un terminale flottante non può scorrere alcuna corrente sia in ingresso che in uscita.
In parole povere, un terminale flottante di un elemento circuitale è un morsetto appeso, ossia non collegato tramite un filo o conduttore a nessun altro elemento. Per tal motivo in esso non può scorrere alcuna corrente.
Prendiamo l'esempio in figura di un bipolo con un terminale flottante:
Nell'esempio, il bipolo
Per cui possiamo dire che:
Bipolo con un Terminale Flottante
In qualunque istante, attraverso un Bipolo con un Terminale Flottante non può scorrere alcuna corrente.
Legge di Kirchhoff delle Tensioni
La seconda legge di Kirchhoff si applica alle maglie di un circuito e lega quest'ultime alle tensioni ai capi degli elementi che le compongono:
Legge di Kirchhoff delle Tensioni o LKT
La somma algebrica delle tensioni lungo una maglia è nulla in qualunque istante.
Per meglio comprendere il tutto, consideriamo il circuito che segue:
In questo circuito abbiamo due maglie indipendenti:
Proviamo ad applicare la LKT alla maglia
Anche in questo caso, come per la LKC, i versi scelti per le tensioni e, soprattutto, il verso di percorrenza della maglia è arbitrario. Avremmo potuto percorrere la maglia anche in senso antiorario ottenendo la seguente equazione:
Che è del tutto equivalente all'equazione trovata prima.
Ritornando all'equazione
Che può essere interpretata riformulando la Legge di Kirchhoff delle Tensioni in questo modo:
Formulazione alternativa della LKT
In qualunque istante, la somma delle cadute di tensione lungo una maglia è sempre uguale alla somma degli aumenti di tensione lungo la stessa.
Da un punto di vista matematico, possiamo esprimere la LKT in forma compatta in questo modo:
Dove
LKT ed Elementi con più di due Terminali
Nell'esempio mostrato prima per illustrare la LKT, abbiamo analizzato un circuito i cui elementi erano esclusivamente bipoli. Tuttavia, la Legge di Kirchhoff delle Tensioni si applica anche al caso in cui siano presenti tripoli, quadripoli o elementi con più terminali.
Per capire come applicare la LKT anche in questi casi proviamo ad analizzare l'esempio che segue:
In questo circuito abbiamo un tripolo collegato a tre nodi:
Infatti, esistono le differenze di potenziale:
tra il nodov_2(t) en_2 n_5 tra il nodov_3(t) en_3 n_5 tra il nodov_4(t) en_2 n_3
In pratica, quando si usa la LKT conviene ragionare in termini di nodi, quindi bisogna considerare la differenza di potenziale tra due nodi.
Nel caso del circuito in esame, a seconda della maglia che segliamo otteniamo tre equazioni differenti:
- Se scegliamo la maglia
otteniamo la seguente equazione:M_1
- Se scegliamo la maglia
otteniamo la seguente equazione:M_2
- Infine, se scegliamo la maglia
, riportata nella figura che segue, otteniamo un'ultima equazione:M_3
Lo stesso ragionamento si può applicare anche al caso di elementi con quattro o più terminali.
LKT e Principio di conservazione dell'energia
Anche la Legge di Kirchhoff delle Tensioni discende direttamente da un principio fisico. In questo caso, la LKT è una conseguenza diretta del Principio di Conservazione dell'Energia.
Proviamo a chiarire il tutto con un esempio. Prendiamo il circuito in figura:
Il circuito è composto da una singola maglia
Questa carica, andando dal nodo
Tale equazione è confermata se sostituiamo i valori numerici delle tensioni riportate in figura:
Per meglio chiarire il tutto, nella figura che segue è riportato l'andamento del potenziale lungo la maglia
Da notare che le differenze di potenziale positivo implicano che la carica cede la sua energia, pertanto nel grafico c'è un abbassamento del suo potenziale in corrispondenza di
In Sintesi
In questa lezione abbiamo introdotto le due fondamentali Leggi di Kirchhoff.
In particolare, la prima legge, detta anche Legge di Kirchhoff delle Correnti, mette in relazione tutte le correnti che entrano in un nodo. Essa stabilisce che la somma algebrica di tali correnti deve essere in ogni istante sempre nulla. Nella somma bisogna considerare con attenzione i segni delle correnti. Una possibile convenzione è quella di assegnare il segno positivo alle correnti entranti nel nodo e il segno negativo alle correnti uscenti dal nodo.
Abbiamo visto che la LKC discende direttamente dal principio di conservazione della carica e può essere applicata anche al caso di superfici chiuse.
La seconda legge, detta anche Legge di Kirchhoff delle Tensioni, o LKT, discende invece dal principio di conservazione dell'energia. Essa stabilisce che la somma delle tensioni lungo una maglia deve essere in ogni istante sempre nulla.
Queste due leggi saranno fondamentali nell'analisi dei circuiti che studieremo nelle prossime lezioni.